Queste sono monete in argento a titolatura 600 dal peso lordo di 20 grammi coniata con Regio Decreto del 24 maggio 1928 ed emessa per commemorare il primo decennale della vittoria nella guerra del 15/18. Le prime monete cominciarono a circolare quindi nel giugno del 1928 in corrispondenza dell’anniversario della battaglia del piave.
Entrando nel dettaglio di questa moneta possiamo notare che al dritto presenta un semibusto del re vittorio emanuele III con la testa rivolta a sinistra e coperta da un elmetto modello adrian in uso ai soldati italiani durante il primo conflitto mondiale. A sinistra del capo sono riportate le abbreviazioni del nome cioè vitt. Em. III e re separate da punti, mentre a destra del capo sono riportati i nomi del famoso modellista giuseppe romagnoli e dell’incisore attilio Silvio Motti.
Al rovescio invece troviamo un imponente fascio littorio sulle cui legature sono impresse in numeri romani in alto la data 1918 ed in basso 1928, anno 6° dell’epoca fascista. A sinistra del fascio è riportato il valore nominale della moneta, in alto sopra la testa di leone è impressa la scritta italia mentre in basso è riportata la celeberrima frase: meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora.
Vale la pena fare un veloce approfindimento su questa frase, storicamente ed erroneamente attribuita a Benito Mussolini, ma fatta sua e del suo pensiero solo in seguito.
In realtà la frase, ancora storicamente oggetto di dibattito, sembrerebbe essere stata opera di un soldato che nel corso della prima mondiale la scrisse sul muro di un’abitazione ormai distrutta di fagare’ della battaglia, frazione del comune di san biagio di callalta in provincia di treviso, in segno di resistenza contro l’offensiva austriaca che aveva sfondato la linea italiana
tornando alla moneta, se osserviamo infine il contorno della stessa possiamo notare un contorno zigrinato.
Concludiamo l’analisi di questa moneta facendo presente che esistono numerose medaglie coniate da privati che riportano al dritto la testa elmata di Benito Mussolini al posto di quella del re. Queste non sono in alcun modo monete ufficiali, ma semplici medaglie per simpatizzanti del periodo prive di alcun valore numismatico perche’ sulle monete non poteva essere riprodotta l’immagine di un capo di governo (Mussolini) ma solo quelle del capo dello stato, a quell’epoca il re.