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Monete del Regno D'Italia
Moneta 1 Lira “Impero” del Regno d’Italia

Moneta 1 Lira “Impero” del Regno d’Italia

Andrea Ambrosi 31 Marzo 2020

Parleremo oggi di una delle più conosciute monete della storia del Regno d’Italia e mi riferisco alle monete da 1 Lira della serie “Impero” emessa per commemorare la costituzione dell’impero fascista.

Queste  sono monete in acmonital e/o nichelio dal peso di 8 grammi, dal diametro di 26,5 mm, la cui coniazione è stata autorizzata alla Zecca d’Italia con Regio Decreto numero 2511 del 3 Settembre 1936 e che hanno trovato corso legale a partire proprio dal 1936, primo anno di emissione.

Il metallo di cui sono composte è chiamato acmonital, che è l’acronimo di acciaio monetario italiano, un particolare acciaio inox composto da ferro cromo e nichel utilizzato in Italia per coniare monete a partire dal 1939.

Queste monete sono state coniate in circa 78 milioni di esemplari i quali hanno circolato per anni. L’ampia circolazione e la conseguente continua manipolazione delle monete ha fatto si che il valore di queste sia apprezzabile solamente se presenti in altissima conservazione, in condizioni fior di conio e mai circolate.

Entrando nel dettaglio di questa moneta possiamo notare che al dritto presenta una testa nuda di Re Vittorio Emanuele III rivolta verso sinistra, attorniata dalla scritta “Vittorio – Emanuele – III – Re – E – Imp” che sta a significare “Vittorio Emanuele III Re ed Imperatore”. Alla base del collo del Re è riportato il nome del modellista: Giuseppe Romagnoli.

Al rovescio invece troviamo al centro l’aquila imperiale fascista ad ali spiegate posizionata davanti ad un fascio littorio verticale. Questa raffigurazione è abbracciata dalla scritta “Italia” che segue il bordo della moneta. In esergo, sotto l’aquila, sono riportati da sinistra verso destra: l’anno di coniazione, la lettera “R” che specifica la Zecca di Roma come Zecca di coniazione, il valore nominale della moneta (Lire 1), la cui lettera “L”  ed il numero “1”  sono separate da uno scudo sabaudo crociato e coronato, e l’anno in numeri romani corrispondente al calendario fascista.

Se osserviamo infine il contorno della moneta possiamo notare un tipico contorno rigato.

Una particolarità di queste monete è che inizialmente furono coniate in nichelio, ma con l’emanazione del Regio Decreto numero 907 del 7 Febbraio 1938 a seguito dei provvedimenti economici di autarchia del governo fascista, fu ordinata la coniazione di monete in acmonital ed il progressivo ritiro di quelle in nichelio. A causa però di errori umani o volontarie intenzioni di eusarire le scorte di tondelli in nichelio non ancora ritirati e coniati, migliaia di tondelli in nichelio furono ancora utilizzati per coniare monete contribuendo in questo modo a far circolare monete dello stesso anno sia in acmonital calamitabili che in nichelio non magnetiche.

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Note sull'Autore

Andrea Ambrosi

"Collezionare è diventata una missione, forse una malattia, ma è un hobby imprescindibile che mi fa sentire vivo e mi rende libero. Conoscere il mondo attraverso gli oggetti che ne hanno fatto la storia è un'esperienza entusiasmante e straordinaria"

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