Parleremo oggi di una delle più conosciute monete della storia del Regno d’Italia e mi riferisco alle monete da 5 Centesimi della serie “Impero” emesse per commemorare la costituzione dell’impero fascista.
Queste sono monete in rame (per quelle del primo tipo che hanno un peso di 3,25 grammi) ed in bronzital (per quelle del secondo tipo che hanno un peso di 2,95 grammi) entrambe le tipologie hanno un diametro di 19,5 mm, la cui coniazione è stata autorizzata alla Zecca d’Italia con regio decreto numero 2511 del 3 Settembre 1936 (per quelle del primo tipo) e Regio Decreto numero 727 del 22 Maggio 1939 (per quelle del secondo tipo) e che hanno trovato corso legale a partire proprio dal 1936, primo anno di emissione.
Il metallo di cui sono composte le monete del 1° tipo è rame al 950%, stagno al 40% e zinco al 10%, mentre il metallo di cui sono composte le monete del 2° tipo è chiamato bronzital, che è l’acronimo di bronzo italiano, una particolare lega composta da rame e alluminio che conferisce un colore giallognolo alla moneta, rispetto al rosso scuro per quelle in rame.
Le monete del 1° tipo sono state coniate in circa 58 milioni e 200 mila esemplari dal 1936 al 1939, mentre le monete del 2° tipo sono state coniate in circa 66 milioni e 500 mila esemplari dal 1939 al 1943. L’ampia circolazione e la conseguente continua manipolazione delle monete ha fatto si che il valore di queste sia apprezzabile solamente se presenti in altissima conservazione, in condizioni fior di conio e mai circolate.
Entrando nel dettaglio di questa moneta possiamo notare che al dritto presenta una testa nuda di Re Vittorio Emanuele III rivolta verso destra, attorniata dalla scritta “Vitt – Em – III – Re – E – Imp” che sta a significare “Vittorio Emanuele III Re ed Imperatore”.
Al rovescio invece troviamo al centro un’aquila ad ali spiegate poggiata su un fascio littorio coricato. Nella parte alta della moneta, lungo il bordo è riportata la scritta “Italia”, mentre in basso, da sinistra verso destra, compaiono: l’anno di coniazione della moneta, la lettera “R” che specifica la Zecca di Roma come zecca di coniazione, la lettera “C” di Centesimi, uno scudo sabaudo, il valore nominale della moneta e l’anno in numeri romani corrispondente al calendario fascista. Sotto lo scudo sabaudo è poi riportato il nome del modellista: Giuseppe Romagnoli.
Se osserviamo infine il contorno della moneta possiamo notare un tipico contorno liscio.