Parleremo oggi di una delle più belle e rare monete della storia del Regno d’Italia e mi riferisco alla prestigiosa moneta da 5 Lire in argento di Re Vittorio Emanuele III, meglio conosciuta con il nome di 5 lire “Quadriga Briosa”.
Queste sono monete in argento a titolatura 900 dal diametro di 37 mm e dal peso lordo di 25 grammi coniate esclusivamente nel 1914 in circa 272 mila pezzi nel corso del governo reale di Vittorio Emanuele III ed entrate in vigore con Regio Decreto n° 5 del 4 gennaio 1914.
Entrando nel dettaglio di questa moneta possiamo notare che al dritto presenta un semibusto in uniforme del Re Vittorio Emanuele III con la testa orientata verso destra ed attorniata dalla scritta “Vittorio Emanuele III Re d’Italia”. Alla base della figura, sotto il bordo del collo, viene riportato il nome del modellista: Davide Calandra.
Al rovescio invece troviamo la raffigurazione femminile dell’Italia che regge nella mano destra un ramo d’ulivo e nella mano sinistra uno scudo. Questa raffigurazione è rappresentata in piedi su una quadriga ornata da fiori e festoni floreali, oltre che da un drappo con il motto sabaudo “Fert”. Gran parte del campo è poi occupata dalla raffigurazione di 4 stupendi cavalli dritti sulle zampe posteriori. Alla base dei cavalli è riportata a sinistra la data di coniazione della moneta il 1914, mentre alla base della quadriga è riportato il nome dell’incisore: Attilio Silvio Motti. In esergo, infine, alla base della moneta è riportato tra 2 nodi sabaudi il valore nominale della moneta, “L. 5” che sta a significare “Lire Cinque”.
Se osserviamo infine il contorno della moneta possiamo notare un contorno con la scritta in incuso “Fert” alternata tra rosette e nodi sabaudi.
Valore e quotazione di questa moneta: come per tutte le monete varia in base all’anno, alla rarità e allo stato di conservazione. Queste sono monete classificate R2, quindi molto rare, ed hanno un altissimo valore di mercato. Per una sua valutazione si può far riferimento ai più conosciuti cataloghi di numismatica italiana, ma meglio ancora alle banche dati delle case d’asta numismatiche più prestigiose i cui valori di aggiudicazione possono essere presi in considerazione al fine di attribuire un corretto valore di mercato agli esemplari non ancora battuti.