Parleremo oggi di una delle più conosciute monete della storia della Repubblica Italiana e mi riferisco alle monete da 20 Lire meglio conosciute come 20 Lire “Ramo di Quercia”.
Queste sono monete realizzate in bronzital dal peso di 3,6 grammi, dal diametro di 21,3 mm, la cui coniazione è stata autorizzata alla Zecca d’Italia con Decreto del Presidente della Repubblica del 30 Maggio 1956 e che hanno trovato corso legale a partire dal 1957.
Il metallo di cui sono composte è chiamato bronzital, che è l’acronimo di bronzo italiano, una particolare lega di bronzo composta da rame, alluminio e nichelio utilizzato in Italia per coniare monete a partire dal 1956.
Queste monete sono state coniate in circa 662 milioni di esemplari i quali hanno circolato per anni fino al 2001. L’ampia circolazione e la conseguente continua manipolazione delle monete ha fatto si che il valore di queste sia apprezzabile solamente se conservate in altissima conservazione, in condizioni fior di conio e mai circolate.
Entrando nel dettaglio di questa moneta possiamo notare che al dritto presenta una testa di donna rivolta verso sinistra alla cui base è riportato il nome dell’autore: Pietro Giampaoli, mentre lungo il bordo della moneta troviamo la scritta “Repubblica Italiana“.
Al rovescio invece troviamo la raffigurazione di un ramo di quercia alla cui sinistra sono riportate la lettera “R” indicativa della Zecca di coniazione di Roma e il valore nominale della moneta: “Lire 20”, mentre sulla destra del ramo è riportato l’anno di coniazione.
Se osserviamo infine il contorno della moneta possiamo notare un contorno rigato per le monete coniate fino al 1959, ed un contorno liscio a partire dal 1968.
Una particolarità di questa moneta è sicuramente l’esistenza di due esemplari coniati nel 1956 e conservati al museo della zecca. Molto apprezzato tra i collezionisti è invece l’errore di conio, dovuto più probabilmente ad una stanchezza di conio, per cui la lettera “R” di Repubblica presente sul rovescio risulti una “P”.